Percorsi Archeologici

Percorsi Archeologici: Le Torri Costiere

  
Tra i molteplici elementi che caratterizzano la fascia costiera del Cilento, le Torri marittime assumono un aspetto del tutto particolare, unendo al fascino della loro struttura poderosa e imponente, quello del mistero e della leggenda.
Si ergono maestose su rocce  e costoni  a picco sul mare a costituire un sistema di guardia sull'immensità delle acque. Furono costruite in epoca vice-regnale, tra la metà del  1500  e i primi decenni del  1600, dai vicerè spagnoli di Napoli per fronteggiare le incursioni rapaci e improvvise della pirateria turca.
  
Il progetto di costruzione di queste originali strutture fu voluto da Don Pedro di toledo, primo vicere spagnolo del Regno di Napoli, ma fu realizzato dal suo successore Don Pedro Afan de Ribeira (che i napoletani chiamavano “Donperafàn”).

Tale progetto prevedeva la costruzione di torri costiere di vedetta, dislocate in vista l'una dall'altra per poter comunicare  tra di esse in caso di pericoli provenienti dal mare.

Torre di Capobianco



  
La realizzazione del progetto  faceva sì che tutto il regno fosse circondato da questi baluardi che ne assicurassero la difesa da eventuali assalti di pirati, di corsari e di predoni, dal Forte di Gaeta, fino alla penisola del Gargano.
E' l'epoca di quell'invocazione atterrita di “MAMMA LI TURCHI”,una maledizione atavica che segnò uno dei periodi più tristi e dolorosi della vita e della storia delle popolazioni delle Marine Cilentane. Le Torri furono costruite con materiali reperiti in loco, dai famosi “magistri murari” di Cava dè Tirreni, autentici specialisti in materia.  La costruzione iniziò nel 1542 e proseguì per oltre mezzo secolo, tra problemi e avversità di ogni tipo, che non ne permisero mai il raggiungimento degli scopi di difesa stabiliti dal progetto, nonostante le notevoli spese delle amministrazioni locali.  Abbandonate dopo la scomparsa della grande pirateria turca, le torri viceregnali, ormai fatiscenti furono messe in vendita dal Regno d'Italia subito dopo l'Unità Nazionale. Gran parte di esse divenne proprietà di privati cittadini.
Torre Mezzanotte



Alcuni di questi, con particolare sensibilità hanno provveduto a ristrutturarle recuperando materiali   e forme originarie, mentre altri, con scarso gusto e assoluta mancanza di rispetto della storia, le hanno stravolte, adattandole ai proprio capricci personali.Oggi vengono erroneamente designate come “Torri Saracene”.  Lo sbaglio è evidente ed eclatante, in quanto i Saraceni erano già scomparsi da circa 3 secoli, al momento della costruzione di queste strutture costiere di guardia. Oggi se opportunamente ristrutturate e rivalutate, potrebbero costituire un interessante itinerario di archeologia costiera, oltre che un motivo di approfondimento e di studi di usi, costumi, tradizioni e storia popolare delle marine del Meridione d'Italia e del Cilento in particolare. 

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